Nato a Certaldo (Firenze) nel 1923, di origini molto umili, praticamente autodidatta, fu allievo di Ernesto Codignola presso la facoltà di Magistero di Firenze. La sua formazione si alimenta in particolare della lettura di John Dewey, Antonio Gramsci ed i classici del marxismo. Appena diventato maestro, il giovane Ciari partecipa alla lotta partigiana.
Dopo la Liberazione continua la sua battaglia nelle file del P.C.I. La sua formazione marxista lo colloca accanto agli umili, agli oppressi, della cui elevazione e liberazione anche culturale è costantemente sollecitato.
Aderisce al M.C.E. di cui è per alcuni anni uno degli animatori più efficaci, unendo il vivo interesse per le scienze naturali a quello politicamente impegnato per i problemi sociali. Vive originali esperienze di innovazione didattica con i sui bambini della scuola elementare di Certaldo. Nel 1962 pubblica il libro Le Nuove Tecniche Didattiche, presso gli Editori Riuniti ed entra a far parte della redazione della rivista «Riforma della scuola». Un periodo significativo della sua vita professionale è anche quello trascorso – dal 1966 al 1970 – a Bologna, nella direzione delle attività parascolastiche ed educative del comune, che – anche per il suo contributo – diventa un punto di riferimento per tutta la realtà italiana, in particolare per le esperienze della gestione sociale della scuola dell’infanzia e per la qualificazione della scuola a tempo pieno. Nella città felsinea muore prematuramente nel 1970.
Tratto dal sito del Centro Bruno Ciari