L’Associazione della Pedagogia Popolare Italiana
Il Mce è nato in Italia nel 1951 sulla scia del pensiero pedagogico e sociale di Elise e Celestin Freinet.
All’indomani della guerra, nel momento di pensare alla ricostruzione, alcuni maestri quali G. Tamagnini, A. Fantini, A. Pettini, E. Codignola e più tardi Bruno Ciari, Mario Lodi, Alberto Manzi, Albino Bernardini e tanti altri in Italia e all’estero (Paul Le Bohec), si unirono attorno all’idea di una cooperazione solidale che diviene crescita e integrazione sociale. Non si è trattato solo della introduzione e utilizzazione di alcune tecniche di base, ma di dare vita a un movimento di ricerca che ponga al centro del processo educativo i soggetti, per costruire le condizioni di un’educazione popolare, in quanto garanzia di rinnovamento civile e democratico.
Con questi maestri è difficile per noi non continuare a sentire, ancora oggi, l’esigenza di condividere progetti di cambiamento della scuola per essere responsabilmente attori del cambiamento come educatori/educatrici.
Il Mce si propone come gruppo, libero e autonomo di insegnanti che non vogliono smettere di pensarsi, oltre che trasmettitori, anche elaboratori di cultura, attenti alla valorizzazione delle culture di cui sono portatori i bambini/e; a creare in classe climi favorevoli all’ascolto e alla comunicazione autentica …
Insegnanti che operano per realizzare una scuola in cui sia promossa la libertà espressiva, sia dato spazio alla creatività; siano realizzati processi circolari di apprendimento- insegnamento capaci di produrre nei bambini/e crescita globale, affettiva e cognitiva e sociale.
Il Mce è un’Associazione professionale collegata alla Federation internationale de l’Ecole Moderne (ovvero il movimento delle scuole che si rifanno all’attivismo e alla pedagogia popolare).
Puoi trovare il Mce in molte città d’Italia, in varie proposte educative per i ragazzi/e e per i loro insegnanti, in diverse scuole che stanno attuando progetti di educazione nuova.