A partire dalla Ridef di Reggio Emilia del 2014, un gruppo di insegnanti, a Modena ha ricostituito un gruppo territoriale. Gli incontri avvengono presso Memo (Multicentro Educativo Sergio Neri di Modena). Durante questi primi momenti di scambio il gruppo ha espresso i bisogni e i desideri che hanno spinto le persone a riunirsi, primo fra tutti quello di studiare e riflettere insieme, a partire dalle nostre esperienze a scuola, alcune problematiche che riteniamo urgenti. Gli ambiti di interesse sono i seguenti: 1. La medicalizzazione che occupa la scena scolastica: dislessici, disgrafici, discalculici, con deficit di attenzione, con o senza iperattività, con disturbi specifici dell’apprendimento, con disturbi dello sviluppo, con disprassie, con disturbi del linguaggio ecc. Dove stanno gli insegnanti e la scuola in questa foresta di patologie? 2. Metodi e tecniche dell’apprendimento e insegnamento della letto scrittura. 3. La valutazione: tutte le contraddizioni di uno scenario che comprende dai voti in decimi alla valutazione delle competenze. 4. Il multilinguismo e la diversità delle lingue madri nella scuola e nella società: come promuovere i diritti dei parlanti e predisporre spazi linguistici educativi.
Cronaca di Giovanni Campana sulla giornata di presentazione del libro “Tutti i bambini devono essere felici”. Leggi qui.
BIOGRAFIE LINGUISTICHE
Premessa A Modena, su 180 mila abitanti, oltre 30mila – il 17 per cento – sono immigrati da ben 130 paesi. Questa ricombinazione demografica e culturale spinge ad interrogarsi sull’evoluzione del volto stesso della città e della qualità della vita che vi si svolge. L’italiano è la lingua della comunicazione sociale ed è con essa che i nuovi migranti si trovano ad interagire. Il Parlamento europeo ha più volte sottolineato la necessità che i governi nazionali, oltre a promuovere corsi di lingua L2, incoraggino al tempo stesso i migranti a mantenere la loro lingua madre, fornendogliene la concreta possibilità. E’ sempre più chiara infatti l’importanza delle lingue materne per la vita di ciascuno e per le collettività. Le dinamiche che si instaurano tra le varie lingue anziché divenire motivo di separatezza, esclusione o conflitto sociale, possono essere indirizzate per promuovere e garantire il pieno sviluppo linguistico e cognitivo individuale.
E poi riflettiamo: cosa accadrà a un giovane la cui personalità è in formazione, se lo si induce a negare, trascurare o svilire la propria lingua madre, che rappresenta il calco cognitivo ed emozionale su cui si innesterà poi l’ulteriore sua crescita affettiva, culturale e umana? Ci chiediamo se non si celi, anche qui, una radice non trascurabile di inquietudine personale, di disorientamento sociale, di risentimento e infine di violenza.
Insomma è bene che la lingua madre sia “in buona salute”, se si vuole che anche il necessario apprendimento dell’italiano dia buoni frutti. Possedere la parola, prendere la parola in pubblico, partecipare al dibattito cittadino, essere pienamente autonomi e nello stesso tempo pienamente integrati in una collettività: il progetto di biografie linguistiche che presentiamo intende dare un contributo in questo senso.
Finalità Valorizzare le lingue madri e riconoscere la pari dignità di tutte le lingue e garantire i diritti dei parlanti.
Obiettivi: * raccolta di testimonianze sulle biografie linguistiche * realizzazione e diffusione di un film documentario * realizzazione di un seminario di studio
Soggetti coinvolti: Gruppo di studio “Studiare studiare studiare”; Gruppo territoriale del MCE Modena; CPIA Modena (alcune classi, circa 40 alunni e 5 insegnanti);
Breve descrizione del progetto Il percorso prevede tre differenti momenti. 1. Una raccolta di testimonianze audio e video, sulla base di un questionario precedentemente elaborato. Le testimonianze, sia individuali che a piccolo gruppo, verteranno sulle biografie linguistiche di alunni del CPIA con un livello di conoscenza della lingua italiana di A2-B1. 2. La realizzazione e la diffusione di un film-documentario con le testimonianze raccolte. 3. L’attuazione di un seminario, il cui possibile titolo potrebbe essere “Riflessioni e proposte per una politica linguistica nella città multiculturale”, rivolto ad insegnanti, famiglie, operatori sociali e culturali, e all’intera cittadinanza.
Possibili sviluppi futuri La ricerca potrebbe continuare sia con la raccolta di altre testimonianze, coinvolgendo altre realtà multilinguistiche, con cui il gruppo di lavoro ha già avviato contatti significativi, sia con una pubblicazione contenente le biografie e gli atti del seminario.
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