MCE e gli STATI GENERALI dell’educazione linguistica e letteraria a scuola

Si sono svolti a Roma nei giorni 30 e 31 ottobre all’Università La Sapienza gli Stati generali dell’educazione linguistica e letteraria.

Organizzati da 15 associazioni di studi linguistici e letterari (il Giscel, la SLI, l’ANILS, l’ADI e diverse altre organizzazioni) e da associazioni professionali (Cidi e MCE), si proponevano di ribadire l’efficacia e l’importanza per l’educazione in generale e per l’apprendimento linguistico in particolare dell’educazione linguistica democratica per la formazione della cittadinanza attiva come ha sottolineato più volte nei suoi interventi il professor Massimo Vedovelli, già Rettore dell’Università per stranieri di Siena.

Nelle due giornate, aperte dalla Presidente del GISCEL prof.ssa Francesca Gallina che ha illustrato le ragioni del convegno,  accanto ad interventi di esperti dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia dei Lincei (proff. Antonelli e  D’Achille), del mondo della scuola (F. Lorenzoni) e dell’ambito della ricerca ( prof. Vedovelli, prof.ssa Olini) sono stati presentati e discussi i testi messi a punto nel corso di una lunga serie di incontri dei rappresentanti delle diverse organizzazioni suddivisi in cinque tavoli per affrontare i diversi aspetti: l’italiano come lingua 1, l’italiano L2, le lingue straniere, la trasversalità della lingua, la formazione degli insegnanti.

Ogni tavolo ha presentato il proprio elaborato che è stato analizzato e discusso con l’apporto di un discussant e successivamente dibattuto con i partecipanti. I discussant erano rappresentanti dell’associazionismo  e della ricerca: rispettivamente Edoardo Lugarini, Pietro Di Martino, Annamaria Palmieri, Carla Marello, Elena Landone.

Il passo successivo consisterà nella rielaborazione in base agli apporti e ai suggerimenti emersi da parte dei gruppi di tavolo e nella composizione di un unico testo che verrà presentato ufficialmente il 20 novembre alla sala Nassiryia del Senato.

Sarà poi cura delle diverse organizzazioni ed enti farsi carico della diffusione e promozione del testo con attività di presentazione e raccolta di buone pratiche per esemplificare le proposte.

Nel 2023  un gruppo di  associazioni impegnate nel campo dell’educazione linguistica e letteraria avevano costituito una rete di consultazione per definire le ‘invarianti’ della formazione linguistica e formulare proposte per un piano di aggiornamento dei docenti.

Si intendeva avviare un percorso comune di riflessione e confronto su temi quali: l’italiano in classe tra lingua e letteratura, l’apprendimento delle lingue straniere e dell’italiano per gli alunni e alunne con background migratorio, la trasversalità dell’educazione linguistica e letteraria, la formazione dei futuri docenti.

L’avvio di questo percorso fatto di incontri, di proposte operative e di dialogo si intensificò in relazione al rinnovo del sistema di reclutamento dei docenti, la formazione degli insegnanti con i finanziamenti ottenuti dalle scuole con i fondi PNRR (utilizzati prevalentemente per l’apprendimento del digitale) e l’iter di approvazione delle nuove indicazioni per il primo ciclo scolastico intrapreso dal Ministero.

In particolare al riguardo intendevano reagire con argomentazioni documentate alle accuse rivolte da diversi pensatori e polemisti a ‘pionieri’ dell’educazione attiva e democratica quali don Milani, Mario Lodi, Tullio De Mauro. A tali soggetti venivano attribuite le cause dell’insuccesso educativo (l’’illitteracy’) dei giovani italiani che, dalla somministrazione di prove internazionali (cfr. le prove P.I.S.A.) di lingua e matematica, non risultavano in grado di comprendere semplici testi o di scrivere in modo connesso e coerente.

Le accuse si sono particolarmente intensificate in occasione dell’uscita delle ‘Nuove Indicazioni nazionali 2025’ ad opera della commissione Perla istituita dal Ministro dell’istruzione e del merito sostitutive delle precedenti Indicazioni 2012 integrate nel 2018 dal testo sui ‘nuovi scenari’, che il Ministro ha definito ‘opera di scervellati’.

Nel testo ‘Insegnare l’Italia’ di Loredana Perla e Ernesto Galli della Loggia che ha preceduto l’insediamento della commissione, le accuse rivolte in particolare a De Mauro sono state riprese e la professoressa Perla in un intervento di presentazione delle Nuove Indicazioni ha definito ‘infauste’ le Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica di cui De Mauro è stato ispiratore e il principale estensore.

Le suddette associazioni, costituitesi in ATS con l’acronimo S.T.E.L.L.E. (Stati generali Educazione Linguistica e Letteraria), non intendevano con le giornate entrare nella polemica da più parti sollevata da molte associazioni e organizzazioni e da parte del mondo della scuola e della ricerca che pure condividevano (a fornire argomentazioni negative circa le deboli e nozionistiche proposte disciplinari delle indicazioni si erano spesi sindacati, associazioni professionali, storici, matematici, linguisti) dal momento dell’uscita del primo testo.

Condividevano la constatazione che gli effetti disastrosi dell’uso linguistico di molti ragazzi e ragazze sia dovuto proprio, viceversa rispetto a quanto affermavano i sostenitori del ritorno a un insegnamento serio e non ‘spontaneistico’ delle norme grammaticali (assurte a modelli di comportamento civico etico), al mantenimento di un insegnamento trasmissivo e nozionistico.

Ritenevano perciò con tale impegnativo lavoro di messa a punto dei fondamentali dell’educazione linguistica e letteraria offrire ai propri interlocutori privilegiati, gli insegnanti, spunti suggerimenti proposte di  buone pratiche per un ‘empowerment’ educativo che sappia far fronte a pretese di un ritorno a una scuola del passato mnemonica e astratta. Si impegnano perciò alla divulgazione e implementazione di quanto il manifesto definitivo proporrà.

Nel sito https://www.statigenerali2025.com sono consultabili i documenti prodotti ad oggi dai cinque tavoli.

A cura di Giancarlo Cavinato

I nostri commenti a caldo da condividere con chi sta ancora ragionando sulle questioni

A cura del GN Lingua

L’azione degli stati generali dovrebbe essere rivolta a sostenere l’art. 3 della nostra Costituzione come l’art.34 primo comma. Nessuno può disconoscere il ruolo fondamentale dell’educazione linguistica e letteraria per tutti e tutte. Le 10 tesi, in tal senso, sono e restano un faro acceso nel cielo buio di questi tempi. Rilanciare una visione ‘Politica’ dell’educazione linguistica in un’ottica riflessiva critica ed etica deve essere il fuoco del fare lingua/e a scuola oggi più che mai. Su questo focus dovremmo continuare a concentrare le nostre energie per il primo documento da presentare in Senato, non solo per fare muro contro le NI 2025, ma per mettere in evidenza la loro pochezza epistemologica, pedagogica e didattica e per costruire una condivisione di forze culturali capaci di dare anche una lezione di metodo.

Lidia Pantaleo

Le discussioni sono state interessanti soprattutto per i molti interventi di insegnanti che nel bene e nel male hanno offerto uno spaccato e uno sguardo sulla scuola reale e sull’idea di lingua secondo: non siamo andati solo per criticare. Abbiamo speso tempo e investito energie […] in un’operazione in cui liberamente ci siamo imbarcati a partire dal 2023.

Giancarlo Cavinato

Il Manifesto che ne uscirà non potrà avere “carattere debole”, vago, aleatorio, riconducibile al fare scuola, chiusi all’interno delle aule scolastiche di oggi.  […] non possiamo rivolgerci al passato, partire da De Mauro, dalle 10 Tesi ecc. …  in modo “impersonale” o facendo prevalere la didattica, anzi le didattiche presenti all’interno della grande madre Lingua. La domanda forse che dobbiamo porci […] è: se oggi, qui, in questo tempo e contesto ci fossero i De Mauro, i Don Milani, i Manzi ecc. cosa farebbero? In qualche modo, noi siamo chiamati a difendere completamente questi “grandi” e allo stesso tempo, a partire da loro, dobbiamo intraprendere scelte del tutto contrarie a quelle che si stanno diffondendo negli ambienti scolastici, dallo 0/6 all’Università. […] dobbiamo munirci di un documento comune, fatto dai punti che per noi restano imprescindibili. O altro che possiamo pensare insieme.

Marta Marchi

[…] risuonano tante parole che non so neppure se sono quelle rilevanti:

– Formazione per dosi…conoscenze disciplinari da non mettere in minoranza.

– Contenuti letterari proposti dalla zeta alla a, invertendo l’ordine storico, dal presente al passato per accogliere i cambiamenti. Fidarsi, affidarsi ai testi ‘mitici’ della nostra cultura, non omologandoli alla lingua del presente, non tradurli  farne oggetti di analisi linguistica.

Lingua strumento trasversale che sa mostrare per es. il pensiero matematico o  contraddirlo, che sa mostrare quindi stili di pensiero.

Come collocare le figure docenti per i non parlanti italiano e quali materiali usare per integrarli/includerli. Relazione di cura con gli allievi.

A parte, non molto raccolti: Lingua democratica, o meglio educazione linguistica democratica come intreccio,  spazi linguistici….

Graziella Conte