Una didattica ‘di-stanza in stanza’ a scuola e sul territorio

Riceviamo questo documento elaborato dall’assemblea dei Genitori della scuola primaria di Via Brunacci” di Milano, che condividiamo a partire dal suo eloquente titolo “Genitori per una didattica ‘di-stanza in stanza’ a scuola e sul territorio”

Al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
All’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia 
Alla Regione Lombardia
Al Comune di Milano
Al Municipio 5
All’Istituto Thouar Gonzaga
p.c.  Rete Nazionale Senza Zaino
Rete “E tu da che parte stai”
Movimento di Cooperazione Educativa
Genitori per una didattica “di-stanza in stanza” a scuola e sul territorio

Dal primo giorno del lockdown, laddove è stato possibile, le nostre case si sono trasformate in aule scolastiche.
Laddove è stato possibile, perché purtroppo una percentuale non piccola di bambini e ragazzi sono andati persi, non raggiungibili dalla didattica a distanza.

La pandemia ha reso necessario l’utilizzo dei mezzi tecnologici per proseguire l’anno scolastico, offrendo la possibilità a molti ma non a tutti di andare avanti con nuove risorse. 
Tanto di questo è stato possibile soprattutto grazie allo sforzo di molti insegnanti, ai quali va il nostro grazie.

Vogliamo però ora esprimerci a riguardo, soprattutto pensando al futuro, alla riapertura delle scuole.
Sottolineamo a gran voce la nostra posizione, affermando che la didattica a distanza è stata una misura di emergenza che non può diventare prassi e deve essere superata, almeno nella forma attuale. 

Crediamo che la scuola non sia solo didattica, ma che la vera scuola si basi su processi di apprendimento che implicano necessariamente la relazione educativa in presenza. 
Una relazione mediata dal corpo, nella sua globalità, in azione e in interazione, tra pari e tra alunni e insegnanti.
Questo è possibile solo se esiste uno spazio che accolga.

La pandemia e tutto ciò che ne consegue ci costringe ad immaginare nuovi spazi possibili.
Pensiamo che lo spazio educativo non debba necessariamente essere solo l’aula con i banchi e la cattedra, e il modello Senza Zaino che caratterizza la nostra scuola ce lo dimostra da anni. L’aula concepita come spazio del “possibile” può essere trasformata, e nello stesso senso possono essere ripensati tutti gli spazi della scuola, dai corridoi, alla palestra, ai cortili.

Possono inoltre essere pensati come spazi educativi anche agli spazi fuori dalla scuola, nel quartiere e nel territorio. Pensare dunque agli spazi pubblici e non solo come a possibili luoghi di apprendimento, come sostengono da tempo tanti insegnanti, pedagogisti, urbanisti e educatori .
La possibilità di tornare a scuola anche fisicamente, dunque c’è, a  patto di investire pensiero, creatività e, ovviamente, risorse economiche per progetti concreti, fattibili, che tengano conto delle necessarie misure precauzionali, ma anche della qualità educativa.
Vogliamo quindi che la scuola torni ad essere messa al centro nel dibattito politico e sociale, a partire dall’emergenza per arrivare alla sistematicità, affinché l’educazione dei nostri figli torni ad essere condivisa da un’intera comunità educante.

Come genitori  

DICIAMO che 

la didattica a distanza non può diventare prassi e deve essere superata, almeno nella forma attuale, 

la scuola deve tornare ad essere messa al centro nel dibattito politico e sociale

l’educazione dei nostri figli deve tornare ad essere condivisa dalla comunità.

CHIEDIAMO 

che vengano investiti pensiero, risorse e azioni concrete per garantire il diritto allo studio per tutti i bambini e i ragazzi

che vengano proposti scenari possibili che tengano conto della qualità dell’istruzione nel suo complesso, non solo programmi ministeriali

che vengano dati aggiornamenti continui sullo stato dell’arte del lavoro  ministeriale

che le scuole vengano riaperte, in un modo necessariamente nuovo, rispettando i limiti imposti dalla pandemia, ma anche e soprattutto rispettando e rendendo attuabili i principi e le linee guida così ben enunciate dalle stesse Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (MIUR 2012) e le successive Indicazioni e Nuovi scenari (MIUR 2018)

che la Regione Lombardia collabori con gli enti locali al fine di garantire l’esecuzione del monitoraggio della trasmissione del virus a tutta la popolazione, soprattutto quella che usufruisce della scuola

che venga garantito il diritto alla connessione per tutti, soprattutto qualora dovesse presentarsi un’altra emergenza e si rendesse necessario ricorrere alla didattica a distanza

che tutto ciò avvenga a partire dal pensare all’organizzazione dei centri estivi, che possano dare una risposta già adesso e che possano essere terreno di sperimentazione di pratiche spendibili da settembre in poi.
A tal fine chiediamo che vengano istituiti  tavoli di confronto entro il mese di Giugno sia a livello nazionale che a livello locale.

Milano, 21.05.2020

L’assemblea dei genitori della Scuola Primaria Brunacci – I.C. Thouar-Gonzaga Milano