Educazione sconfinata: verso un orizzonte di solidarietà attiva

Il 2020 si è aperto con la minaccia di una nuova guerra, con la mossa scellerata degli USA di uccidere un esponente iraniano di spicco per le questioni mediorientali. Rabbia e tristezza sono le prime sensazioni provate pensando a tutti quei bambini e tutte quelle bambine che abbiamo incontrato e alla nuova generazione che tanto ha bisogno di poter crescere serenamente e appropriarsi del proprio diritto a vivere un’infanzia felice.

Contro i roghi del nostro tempo

Due storie diverse ma con la stessa violenta valenza simbolica: attaccare la carta stampata, la parola fissata, il pensiero e la creatività di un singolo o di un gruppo che vuole il riconoscimento di una differenza, la propria e quella degli altri, di un’emancipazione da uno stato di esclusione, del riconoscimento di una libertà: quella di auto-determinarsi nella propria soggettività e differenza. Il Movimento di Cooperazione Educativa esprime solidarietà a chi si oppone ogni forma di repressione della crescita culturale e della risoluzione non violenta dei conflitti.

Terrorismo in Burkina Faso

Dal Burkina Faso arrivano notizie inquietanti che fanno temere una escalation di violenza. In diverse zone del paese sono state bruciate delle scuole e uccisi degli insegnanti.

C’è posta per Bussetti

“A nessun insegnante, neanche ai più conservatori, può venir in mente che in classe si possa dare priorità a qualche allievo per il colore della pelle, bianco, giallo, nero che sia, né che tale criterio possa orientare la gestione delle classi.” Così inizia la lettera del Forum per l’Educazione la Scuola del Piemonte al Ministro Bussetti.

Perché studiare se il futuro non esisterà più?

Da mesi Greta Thunberg, ogni venerdì mattina, si siede davanti al Parlamento svedese, invece che seguire le lezioni scolastiche. A coloro che la invitano a tornare a scuola, lei risponde così: “Perché dovrei studiare per un futuro che presto non esisterà più?”