Lettera al Ministro

Gentile Prof. Bianchi,

Al Ministro dell’Istruzione Prof. Patrizio Bianchi

il Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) desidera porgerle i migliori auguri per il suo nuovo incarico, cui guardiamo con particolare fiducia e speranza.

L’MCE, nato nel 1951 compie quest’anno 70 anni. Una lunga storia di impegno, di ricerca, di lotta, volta alla costruzione, a partire dalle macerie del secondo dopoguerra, di quel rapporto tra pedagogia e politica fondamentale per la realizzazione della Scuola della Costituzione, presupposto stesso della nostra democrazia.

Quell’obiettivo ancora non può dirsi raggiunto, perchè restano ancora tante, troppe le disuguaglianze, le discriminazioni, le negligenze che rendono il nostro sistema scolastico non inclusivo e non giusto, e che determinano la perdita di un grande potenziale di cittadinanza attiva e di preziosi contributi allo sviluppo del Paese.

Lei assume questo incarico in un momento che, seppure particolarmente complesso per l’emergenza sanitaria, presenta a nostro parere due elementi positivi:

1) la consapevolezza ormai diffusa nell’opinione pubblica delle fragilità del sistema di educazione e di istruzione del nostro Paese, messa ben in luce dalla pandemia, e conseguentemente l’esigenza di una rinnovata centralità della scuola, di un suo forte rilancio;

2) la presenza di consistenti risorse finanziarie per investire in aree strategiche del sistema.

Estendere il sistema integrato 0/6 per garantire l’accesso a percorsi educativi e di qualità̀ a tutti i bambini e su tutto il territorio nazionale (con l’aumento sostanziale dei nidI e l’obbligatorietà̀ estesa alla scuola dell’infanzia); estendere il tempo scuola per permettere su un tempo lungo l’acquisizione di competenze di cittadinanza e prolungare l’obbligo scolastico a 18 anni; ridurre il numero di alunni per classe e dimensionare gli istituti scolastici molti dei quali superano i 1500 alunni; ripensare la formazione iniziale e continua degli insegnanti insieme al profilo professionale e prevedere per tutto il primo ciclo quanto il precedente governo ha introdotto per la scuola primaria: l’abolizione del voto numerico e l’affermazione della dimensione formativa della valutazione.

Ci sembrano queste alcune delle condizioni necessarie per rafforzare l’identità culturale e pedagogica di ogni singola scuola affinché possa, in autonomia, assumere centralità̀ e capacità progettuali per porsi in modo responsabile e competente in dialogo con il territorio, con le famiglie e l’intera società civile.
La ripartenza della scuola, il suo futuro, la possibilità di non “tornare al prima” dipendono dalle modalità di investimento che il suo Ministero e il Governo vorranno adottare, approfittando – per così dire – dei fondi per la ripresa.

Su questi temi, Signor Ministro, siamo sicuri Lei vorrà coinvolgere nelle scelte e rendere partecipi il mondo attivo della scuola, dalle associazioni professionali, alle Università, alle Organizzazioni sindacali e a quelle degli studenti e delle studentesse.

Nell’augurarle buon lavoro, Le inviamo cordiali saluti.

Anna D’Auria
Segreteria nazionale MCE

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