Il “tormentone” dei voti numerici

Pubblichiamo la lettera che il Forum Veneto delle Associazione professionali della scuola ha inviato alle scuole con un articolo di Cinzia Mion sul “Tormentone dei voti numerici”.

Il tormentone dei voti numerici
di Cinzia Mion

Premessa: gli antefatti della nota “Bruschi”

È da molto tempo che alcune Associazioni professionali, particolarmente sensibili all’idea di scuola inclusiva, sollecitano l’abolizione dei voti numerici, utilizzati dai docenti per la valutazione scolastica dei loro alunni. Ho sottolineato l’aggettivo inclusiva per differenziare l’idea di scuola richiesta oggi dalle norme legislative e dalle Indicazioni Nazionali – note ministeriali orientanti l’operato dei docenti per realizzare tali norme – nei confronti dell’idea precedente che possiamo definire elitaria. Il cammino è stato lungo per arrivare ad auspicare una vera scuola che sappia riconoscere “a tutti e a ciascuno” non solo il diritto allo studio ma anche il diritto alla cultura. La svolta epocale è avvenuta, come sappiamo tutti, dopo l’approvazione della nostra Costituzione repubblicana, caratterizzata per l’idea di scuola aperta a tutti, dall’articolo 34 e dall’articolo 3, articolo bellissimo che non finisce di emanare suggestioni e orientamento. Il primo passaggio legislativo determinante è stata l’approvazione della scuola media unica e l’irrompere conseguente della scuola di massa. È stato qui che la valutazione scolastica numerica, in assenza del ri-orientamento dei docenti, da parte del Ministero, nei confronti di tale cambiamento dell’utenza così radicale ma significativo ed auspicabile, ha cominciato a fare danni. Non è questa la sede per ricostruire la storia dell’evoluzione della valutazione scolastica, basti ricordare le critiche sociopolitiche, quelle docimologiche, quelle psicologiche fino a quella pedagogica che ha elaborato un interessantissimo concetto di “valutazione formativa”, delineando la differenza con quella tradizionale “sommativa” (B. Vertecchi). Questa significativa argomentazione psicopedagogica ha in- dotto il legislatore a varare la legge 517/1977, che aboliva finalmente le pagelle con i voti nella scuola elementare (art. 3) e nella scuola media (art.9), introducendo delle schede valutative che dovevano utilizzare motivati giudizi sul livello globale di maturazione. Si sarebbe dovuta aprire così la strada alla” VALUTAZIONE FORMATIVA”. Quello che è successo poi, in concomitanza con l’abolizione del voto numerico sui documenti ufficiali, ma non nella mente dei docenti, è analizzato molto bene da Franca Da Re su www.scuola7, n.200, del 31 agosto.

Lettera del Forum Veneto alle scuole con articolo di C. Mion completa.