Il MCE alla II Biennale de la Education Nouvelle

Educatori di tutti i paesi, unitevi!” Quello che può sembrare uno slogan anacronistico, o semplicistico, rappresenta, forse, la sintesi della II Biennale dell’Education Nouvelle (1), tenutasi all’Università di Poitiers dal 28 al 31 ottobre. Infatti, tenendo conto degli interventi di Philippe Meirieu (2), di quello conclusivo di Conny Reuter (3) (dell’associazione Solidar (4)) e di quanto emerso da alcuni dibattiti e dai contatti con i singoli, la frase riprende, in qualche modo, lo slogan del depliant Fimem 2018/2020 “solo la cultura e l’educazione possono salvare il mondo!”.

L’obiettivo dichiarato dalle associazioni organizzatrici (5) è stato quello del confronto tra educatori ed insegnanti di tutti i paesi del mondo per l’affermazione di una educazione attiva, laica e solidale.

“Dall’inizio del XX secolo, l’Education Nouvelle è stata definita, in Europa e nel mondo intero, come una educazione alla libertà, per realizzare una società più giusta ed egualitaria, rispettosa degli esseri umani e del loro ambiente. La sua ambizione, che è al tempo stesso politica, etica, filosofica ed educativa, rafforzata dopo la prima guerra mondiale da una cultura di pace da promuovere, si rivolge a tutti. 

Basandosi su questi valori comuni e non imponendo né conoscenze artificiali né trasmissioni culturalmente connotate, fonda la sua azione sulla presa in considerazione delle esigenze di ciascuno/a, in una continua dinamica di sperimentazione, azione e riflessione, senza gerarchia di valori.

Questo è il motivo per cui la Nouvelle Education è un’educazione emancipatrice” (6), così come anche quella dei movimenti di pedagogia popolare, ispirati a Celestin Freinet. 

Quest’anno tra le associazioni organizzatrici vi era anche la Fimem, con la presenza nel comitato di pilotaggio del francese François Perdrial.

I partecipanti sono stati oltre 350, provenienti principalmente dall’Europa; in tutti gli interventi è stata usata solo la lingua francese (7), mentre nelle bacheche, la presentazione dei diversi incontri era redatta in francese, inglese e spagnolo, come buona tradizione Fimem.

Programma

Le tematiche affrontate hanno riguardato la pedagogia attiva, i Diritti, l’uso del digitale, scuole private, Education Nouvelle, i migranti, questioni specifiche di didattica, le città educative, pratiche di educazione allo sviluppo, educazione formale ed informale, etc…,  Si sono tenute:

      . a) conferenze (una di apertura, due intermedie, una di chiusura) 

        b) una serie di tavole rotonde

        c) numerosi forum di pratiche (atelier-laboratori)

        d) diversi dibattiti mattutini

        e) iniziative in città, tra le quali una conferenza di Jean Le Gal sui Diritti dei bambini

        f) un gradevole spettacolo teatrale sui temi affrontati durante la Biennale

Il programma, secondo uno schema simile a quello delle Ridef, è interamente pubblicato sul sito della manifestazione. Aspetto positivo è stata la mancanza della carrellata iniziale di convenevoli e personaggi che si alternano a presentare e salutare, cui in Italia siamo maestri, sostituito da un unico breve intervento di benvenuto seguito subito dopo  dalla prima conferenza. (8)

Organizzazione

L’organizzazione, a cura di militanti del Cemea francese e di una cooperativa di giovani, ha funzionato molto bene, rivelandosi tra gli aspetti più positivi di questa Biennale. Efficiente sia la comunicazione che l’informazione; una troupe con telecamera registrava ogni incontro importante (Conferenza, Tavola rotonda) e pubblicava i video relativi sulla pagina Facebook (9); relazionando anche molti ateliers e dibattiti sul sito web.

Accogliente l’Università, sede dell’incontro, con molti spazi disponibili. Buoni vitto e alloggio.

Partecipazione FIMEM

Diciassette sono stati i partecipanti Fimem (2 francesi, 4 italiani, 3 marocchini, 2 belghe, 1 canadese, 2 greche, 1 bulgara, 1 russa, 1 spagnolo). Due francesi, tre marocchini, due italiani, due belgi, due greci e una russa hanno usufruito del finanziamento Erasmus. Gli Amis de Freinet hanno sostenuto la partecipazione della bulgara.

Abbiamo realizzato le seguenti iniziative:

-L’atelier La RIDEF 2020 in Quebec – l’école Envol de Laval condotto da Sylvie Cartier e François Perdrial

-1 tavola rotonda  Pédagogie active, pédagogie d’acteurs con le belghe Katrien Nijs et Virginie Sinty

-1 dibattito: Des outils de la pédagogie Freinet, le JOURNAL et  le TEXTE LIBRE au service de  l’apprentissage du français auprès des personnes migrantes. Quelles pratiques ? Quels enjeux ? animato da Marguerite Gomez, che ha anche organizzato un dibattito mattutino sulla questione migranti raccogliendo pareri di una decina di partecipanti (l’MCE ha ricordato l’iniziativa Saltamuri)

Partecipazione MCE 

Il MCE è stato coinvolto dalla Fimem sia per i laboratori che a partecipare, sovvenzionato in parte, su un progetto Erasmus di cui hanno usufruito, Cristina e Luigi, del gruppo territoriale di Napoli, che ha partecipato anche col sottoscritto (in rappresentanza del CA Fimem), e con Annamaria.

Abbiamo tenuto il laboratorio La Bottega della Comunicazione sui ragazzi in difficoltà in Italia (10), in cui è stato esposto e mini-sperimentato con i partecipanti, come la metodologia cooperativa MCE venga  applicata in un ambiente sociale deprivato, usando le tecnologie digitali, con piccoli gruppi, formati a partire dalle modalità comunicative più adatte allo stile di apprendimento di ciascun partecipante, e  quindi a scelta: testo scritto – radio – video – gestualità – disegno e musica – presentazioni con slides – testo e immagini. 

Il laboratorio, anche se con pochi partecipanti, è stato ritenuto interessante e ha riportato alcuni lusinghieri commenti.

Considerazioni personali 

Cristina: per la prima volta ha partecipato ad un incontro internazionale di questo tipo: 

In generale è stato un incontro molto stimolante, basato sullo scambio con tante realtà distanti, con esperienze diverse, ma concrete; con persone che non si sarebbero incontrate altrimenti e con alcuni spunti imprevedibili…

E’ stata l’occasione per mettersi  in discussione e sentirsi parte di un movimento più grande, che accomuna individui coinvolti in un “progetto” comune, impegnati in pratiche condivise, ‘militanti’ per gli ideali di solidarietà e pace.

La cosa più interessante è stata la rivelazione diretta di alcuni meccanismi che sottendono all’apprendimento (dei quali non ero a conoscenza), sperimentati direttamente negli atelier  

“Participe passé” e “Tous capables de semiotiser”( Tutti capaci di semiotizzare)

Di negativo, forse, solo alcuni disagi logistici: accavallamento di più attività interessanti e qualche tavola rotonda poco interessante.”

Luigi, ha già partecipato a due Ridef:  “Considerazioni negative: – La sola lingua francese è limitante, dovrebbe utilizzarsi almeno un’altra lingua (p.e. l’inglese) – Molti laboratori sono ancora troppo tipo “lezione frontale” e poi poco interattivi, se non nella fase finale delle domande.- alcuni accavallamenti di più atelier. 

Considerazioni positive: – L’incontro con realtà diverse genera scambio di idee, esperienze e soprattutto, fa ritrovare l’entusiasmo di continuare a perseguire la strada della condivisone, collaborazione, cooperazione; considerandola sempre più quella giusta, per una scuola veramente inclusiva e capace di mettere al centro i/le ragazzi/e.

– Gli atelier sono il metodo più efficace per lo scambio di esperienze – Il nostro atelier è risultato per alcuni aspetti pioniere e all’avanguardia con una metodologia che mette insieme cooperazione, tecniche Freinet, uso del digitale, intelligenze multiple; piano piano si sta affermando anche attraverso incontri come questo.

LanfrancoHo capito che può esistere un movimento di educazione attiva più allargato della Fimem; credo che bisogna insistere su questa strada. Positivo l’incontro soprattutto con i compagni del Cemea Italia, di cui alcuni fanno anche parte del CA del FICEMEA, l’organizzazione internazionale. Penso sia utile  stringere maggiormente i rapporti tra le nostre due associazioni, a livello nazionale e territoriale (11).

Futuro

Positiva l’adesione all’organizzazione della Biennale (oltre che alla partecipazione); sarà molto utile ai diversi movimenti che adottano la “pedagogia popolare”, quindi non solo ai movimenti Freinet, al MCE, anche per aumentare e migliorare le ipotesi di collaborazioni con i diversi movimenti “paralleli” sia a livello nazionale, ma soprattutto internazionali. Le “convergenze parallele” saranno utili per contrastare le forti spinte neoliberiste, ed allora davvero … “solo la cultura e l’educazione possono salvare il mondo!”.

di Lanfranco Genito (bottegacomunicazionedidattica@gmail.com)

Note

(1) Sito web: https://biennale-education.org

(2)  Intervento interamente riportato sul sito della Biennale, comprese le 11 slides presentate:  https://biennale-education.org/leducation-nouvelle-et-les-sciences-des-liaisons-dangereuses/?fbclid=IwAR2Cpv0kAvhsCbBMNNy-ZRkB5fuPoD6XRQHcIPd9-_1GfY34eguSbzs3PBg

(3) Intervento interamente riportato nella diretta facebook: https://www.facebook.com/bienpoitiers/videos/854721344923509/

(4) Associazione avente come mission “Promuovere la giustizia sociale in Europa e nel mondo intero”; sito web www.solidar.org

(5) Cemea France (Centres d’Entrainement aux Méthodes d’Éducation Active) – Crap (Cercle de Recherches et d’action pédagogiques) – E &D (Éducation et Devenir) – Fespi (Fédération des Établissements Scolaires Publics Innovants) – Ficeméa (l’internazionale dei Cemea nazionali) – Fimem (Fédération Internationale des Mouvements d’École Moderne) – Icem (Institut Coopératif de l’École Moderne) l’associazione Freinet francese – Gfen (Groupe Français d’Éducation Nouvelle) – Lien (Ligue Internationale pour l’Éducation Nouvelle) – Occe (Office Central de la Coopération à l’École)

(6) Dal documento programmatico della II Biennale

(7) Tra i partners, oltre quelli istituzionali, anche l’ Organisation International de la Francophonie.

(8) In maniera analoga anche è iniziato il Congresso ICEM ad Angers dell’agosto 2019, cui sono stato presente

(9) https://www.facebook.com/bienpoitiers/

(10) https://biennale-education.org/projet-bottega-de-la-communication-sur-les-enfants-en-difficulte-en-italie/

(11) Sito web del Fitcemea, la federazione dei centri Cemea di tutt’Italia: https://www.cemea.it/