Reportage
Quando abbiamo pensato a Sottosopra per lo stage dei Cantieri Mce a Genova, cercavamo un senso al nostro lavoro educativo e vedevamo la necessità di raddrizzare molte cose in una scuola che non va nel verso giusto. Volevamo dare visibilità a ciò che sta sotto, ciò che non si guarda e non si vuol vedere, come i bambini, specie quelli in difficoltà, specie quelli che chiedono di entrare a pieno titolo, di partecipare alla nostra vita scolastica e sociale. E abbiamo lavorato sulle disuguaglianze, (sociali, economiche, di genere, culturali), su come la scuola possa ancora contribuire a superarle. Dunque il desiderio etico-utopico iniziale di ribaltare ogni cosa, si è tradotto nella volontà di cambiare. Si è puntato molto su quest’obiettivo politico-educativo: per agire in direzione del cambiamento occorre iniziare cambiando il nostro sguardo. Occorre scambiare, spostare, variare i punti di vista con i quali siamo soliti guardare alla società e alla scuola per poter “rovesciare” il consueto modo di proporre percorsi di apprendimento e crescita.; acquisire ottiche diverse cui, se vogliamo, ci costringe il cambiamento sociale, per cambiare setting, ambienti di apprendimento, architetture educative e tecniche didattiche prima che tutto crolli, perché non cada sopra di noi il cielo cui guardiamo.
Si tratta di temi caldi, rispetto ai quali le istituzioni scolastiche sono sorde e che quindi ci sentiamo di portare avanti anche “in direzione ostinata e contraria” come direbbe Faber De Andrè.
Occorre pensare cose nuove per farsi carico e affrontare i problemi dell’educazione oggi, anche se, non solo il nuovo è portatore d’innovazione.
Al loro arrivo a Genova i partecipanti hanno preso visione situazioni in cui si mostrava che il processo educativo può avvenire in modi divergenti: classi in uscita, gruppi e insegnanti in attività fuori-setting; bambini impegnati a ricercare, misurare, recitare, scrivere, senza essere necessariamente inquadrati in banchi, cattedre, orari, muri di contenimento. La mostra fotografica: “A scuola sottosopra”, allestita da M. Di Stefano con il contributo di tutta l’Equipe, ha ripercorso cinquantenni di scuola democratica e aperta, di scuola attiva e in ricerca, con bambini protagonisti: non un’idea nuova, ma una serie di pratiche, coltivate dalla Pedagogia Freinet, che ancora sono “rare” nella scuola italiana.
All’arrivo a Genova i partecipanti hanno potuto visitare anche un’altra mostra preparata dagli insegnanti del gruppo Mce di Genova che hanno impegnato i loro bambini in una ricerca sui significati delle tante parole che li circondano. Divertente e interessante sentire cosa pensano di parole come moschea, clandestino, disabile, vegano, divergente… Una proposta che va nella direzione di una scuola capace di ascoltare e far tesoro dell’errore come motore per far ripartire la ricerca di conoscenza.
La giornata dell’accoglienza si è completata con un laboratorio itinerante, curato da M. Martignone e M. Trucco: una sorta di classe promenade, avrebbe detto Freinet durante la quale, ai partecipanti è stato proposto un percorso alla scoperta della città, dei suoi sotto e dei suoi sopra, fatto di indizi, e di sguardi insoliti, alla scoperta di angoli e prospettive inconsuete, anche per chi quella città percorre quotidianamente, quasi a dire: coi bambini esplorare si può.
La plenaria iniziale, nella sala del palazzo Ducale detta del Munizioniere, ha visto interventi diversi.
- Un intenso reading a più voci con letture scelte dall’Equipe per ricordare i maestri del pensiero divergente: tra gli altri C. Freinet e M. Lodi, F. Basaglia e G. Galilei, con un finale cantato: Sand Creek, omaggio a De Andrè e al suo canto “controcorrente”…
- Un’appassionata e documentata relazione sulla scuola, che, superate le logiche dell’esclusione, deve procedere sulla via dall’integrazione e dell’inclusività, a cura del prof. Fabio Bocci, docente di Pedagogia speciale all’Università Roma 3.
Tutti i materiali saranno raccolti e resi disponibili al più presto.
La serata si è conclusa con la cena cooperativa: per il MCE tradizionale viaggio tra profumi, sapori e saperi regionali, ma anche serata di incontri e conoscenze personali tra i partecipanti . A Genova con un valore in più: serata spettacolare per gli occhi, dalla terrazza della scuola, immersa in un tramonto rosso dopo una giornata di fuoco, che si lasciava piacevolmente fotografare.
Nei giorni successivi sono stati attivati cinque laboratori che hanno permesso di esplorare il campo articolando concrete proposte e pratiche didattiche.
- Il primo e il quarto laboratorio hanno proposto un’esplorazione dei modi del conoscere attraverso la letteratura: scrittura , lettura, e fotografia sono stati proposti come momenti per rappresentarsi e narrare la realtà dentro di noi e intorno a noi.
- Un secondo laboratorio ha puntato su tecniche e linguaggi diversi, per comunicare, in particolare la costruzione di burattini
- Un terzo laboratorio ha proposto di indagare il tema del sottosopra proponendo strumenti di osservazione scientifici
- Infine il quinto laboratorio ha indagato ostacoli e risorse che s’incontrano nella costruzione di un gruppo capace di non escludere, democratico e cooperativo
Alla fine di ogni giornata, hanno preso corpo 10 World Cafè : momenti di dialogo che hanno permesso di far incontrare i partecipanti in microgruppi in cui sono state raccontate e messe a confronto le esperienze, scambiati i pareri, approfondita la consapevolezza di quanto si andava facendo tenendo presenti quattro punti cardinali del discorso formativo.(
Ogni gruppo ha poi riportato nella plenaria finale quanto discusso sintetizzato in tanti post-it che sono stati collocati nei quattro campi di una simbolica grande bussola: nel quadrante Nord le frasi concernenti tecniche, per il ribaltamento-rinnovamento della scuola. Nel quadrante Ovest sono andati i riferimenti ai nostri valori: partecipazione, cittadinanza e democrazia. A Est sono stati collocati i pensieri relativi alla conoscenza, ai contenuti, a saperi e ricerca. Infine nel quadrante Sud le affermazioni e proposte per migliorare le relazioni educative nei gruppi di apprendimento).
Sintetizzare oltre è impossibile, possiamo dire che ogni pensiero era rivolto a invitare a pensare , immaginando un’altra scuola, ad attuare scelte didattiche coraggiose, atte a favorire innovazione vera nella scuola, a pensare all’educazione come un percorso formativo globale, per bambini e ragazzi competenti e partecipanti.
Le serate, organizzate dal gruppo ospitante, sono state parte integrante di questo viaggio formativo: oltre alla iniziale cena cooperativa (viaggio tra saperi e sapori, incontri e conoscenze) la sera successiva c’è stata una conversazione con il teatro dell’Ortica. Anna Solaro ha raccontato animativamente la propria esperienza dimostrando come il lavoro teatrale con pazienti psichiatrici possa essere educativo, inclusivo, partecipativo.
In una seconda serata si sono cercate voci dissonanti, in altre parole persone che parlano di scuola, ma non sono insegnanti. Abbiamo conversato con Bruno Morchio, psicoterapeuta; con Anselmo Roveda, scrittore , con M. Russo, redattrice di Andersen.
Quasi a confermare che il cambiamento, mosso da curiosità, mobilita energie, il gruppo dei partecipanti si è lanciato in un finale di allegria danzante: in Piazza con il complesso di musica balcanica Al Raseef.
Lo stage si poi sviluppato nella giornata conclusiva.
Allo scopo di approfondire la riflessione sul fare scuola, i gruppi World cafè hanno relazionato sui loro incontri. La mattinata si è conclusa con un dibattito aperto e con una doppia restituzione: statistica su chi sono i partecipanti , e con un video di immagini e interviste tratte dai vari laboratori attivati nei giorni precedenti (a cura di Luca Randazzo) . Finale ad alta intensità emotiva, cantando insieme de Andrè.
Nel pomeriggio si sono concentrati gli sguardi sulla dimensione operativa del fare scuola, oggi, con il MCE. Sono stati aperti sei tavoli in ognuno dei quali si è cercato di consolidare i legami attivati nei laboratori, e contemporaneamente di dar conto ai partecipanti della concretezza delle proposte finalizzate al mondo educativo che impegnano il Mce: dall’adozione alternativa ai libri di testo, al rifiuto dei voti numerici; dalla partecipazione alla vita associativa nazionale e dei gruppi territoriali all’invito a inviare contributi alle pubblicazioni cartacee e on line del Mce.
Al ritorno da uno stage formativo del Mce, così forte non si è più gli stessi: si hanno più dubbi e meno certezze, dunque ci si può incamminare in percorsi di ricerca. Noi ci auguriamo che l’esperienza vissuta d’estate, in autunno sia portata a scuola, contamini il modo di stare con i bambini e con i colleghi, che nuovi saperi producano nuove mappe sulle quali organizzare percorsi educativi innovativi a scuola e fuori. Che un po’ di Sottosopra si realizzi, insomma.
A cura di Domenico Canciani
Sottosopra. LE CIFRE dei Cantieri MCE PER LA FORMAZIONE a Genova
Al corso hanno partecipato 110 persone, oltre a 15 persone dell’Equipe Cantieri Mce.:
Partecipazione
- Oltre la metà dei partecipanti incontra il Mce per la prima volta e si è iscritta-abbonata.
- Il 40% è già iscritto al Mce 2016
Genere:
- 90% sono donne, solo il 10% le presenze maschili;
Classi di età: (età media anni 45, minima 25, massima 62)
- La gran parte ha un’età compresa in due fasce anagrafiche
- Medio bassa – tra i 25 e i 44 anni (42%)
- Medio alta – tra i 44 -60 anni (46%)
- Fascia giovane e fascia over 60 sono occupate dal 5 % ciascuna
Professionalità:
- Le insegnanti di scuola primaria rappresentano la maggioranza dei partecipanti 50%
- Sono presenti anche , in piccola misura insegnanti di sostegno, insegnanti di scuola infanzia e insegnanti di scuola secondaria (10 % ciascuna categoria)
- Il restante 10% va a educatori, tutors e formatori, animatori, studentesse e pensionati della scuola.
- 10% non esplicitata
Provenienza:
- La metà dei partecipanti proviene da scuole genovesi e liguri
- Altre presenze : Canton Ticino, Piemonte , Toscana, Lazio, Abruzzo , Veneto, Sardegna ;
- Gruppi Mce: Genova, Chieti, Pisa, Roma, Venezia, Cagliari.
Animatori ed Equipe che ha ideato e realizzato SottoSopra:
Laura Barbieri, Pia Basile, Delis Berretti, Oreste Brondo, Giovanna Cagliari, Domenico Canciani, Giancarlo Cavinato, Diana Daino, Maurizia di Stefano, Rosy Fiorillo, Lucia Gibboni, Clara Ligas, Giulia Oggiano, AnnaMaria Matricardi, Raffaella Maggiolo, Marilena Muratori, Roberta Passoni, Marco Pollano, Luca Randazzo, Alberto Speroni, Marinella Utzeri, Nerina Vretenar, Lori Zanetti.
https://youtu.be/P-ZfI3tu6cc
I MATERIALI DEL CANTIERE
A. VOLANTINO
B. SCHEDE DEI LABORATORI
C. INTRODUZIONE MOSTRA FOTOGRAFICA
D. MOSTRA GRUPPO GENOVESE
E. LE PAROLE DEL WORLD CAFE’
F. READING. TESTI ANTOLOGIA
G. ARTICOLO DI GOUSSOT SU CE
H. ARTICOLO DI BOCCI SU CE
I. SLIDE DI BOCCI