A pochi giorni dalla ripresa

La ripresa della scuola è avvenuta facendo registrare in molti casi ritardi, assenze, inadempienze, e contraddizioni di Ministero, Enti Locali, singole dirigenze e singoli operatori scolastici.
Tuttavia, ancora una volta, come sempre, restiamo ancorati a due parole: “responsabilità critica”, dove ‘responsabilità’ è verso la crescita delle nuove generazioni che ci sono affidate come educatori, insegnanti, dirigenti scolastici e ‘critica’ si riferisce alle pesanti inadeguatezze dei decisori politico-amministrativi.

Mettere la scuola al centro, come si è saputo fare nel secondo dopoguerra, è necessario e urgente. Una priorità, più asserita in dichiarazioni che affermata nei fatti, per la quale occorre dire il come, il che cosa, il chi e magari anche il quando. Nel modo più preciso e articolato possibile.

Lo si deve ai ragazzi che hanno sopportato il lockdown e che stanno patendo questa ripresa difficile; lo si deve al Paese che senza un sistema di istruzione rinnovato di qualità non potrà ripartire davvero.

E la parola chiave resta per MCE responsabilità.

La responsabilità di ogni attore sociale:
– del governo che nel Recovery Plan è chiamato a fare scelte strategiche normativamente vincolate, per garantire istruzione e inclusione e che per farlo deve ascoltare chi la scuola la conosce e può offrire elementi per una visione che dia coerenza e futuro ai prossimi investimenti;
– delle Regioni e degli Enti Locali chiamati a interloquire con le scuole, con i territori per attuare quanto di loro competenza in tema di diritto allo studio e sostegno ai minori e alle famiglie;
– degli istituti scolastici che devono essere in grado da subito di esplorare con coraggio e intraprendenza gli spazi dell’autonomia scolastica per sporgersi oltre il consueto e sperimentare il nuovo;
– dei docenti che di fronte alle  nuove domande e ai  vissuti problematici originati nella pandemia, sono chiamati ad assicurare con creatività, resilienza, professionalità significativi processi di insegnamento e apprendimento all’altezza delle condizioni difficili, dando più sostegno al dialogo della scuola con il territorio;
– degli studenti e delle studentesse che vanno coinvolti, ascoltati e resi protagonisti della gestione di questa fase, dagli aspetti relativi alla sicurezza ai nuovi percorsi da sperimentare insieme;
– dei lavoratori della scuola tutti e dei genitori chiamati anch’essi a dare il meglio di sé, allontanandosi da chiusure particolaristiche nelle quali a volte rischiano di rimanere rinchiusi.

Ognuno dei soggetti coinvolti, istituzionali, pubblici e privati e devono darsi da fare per uscire da orientamenti attendisti e di delega verticistica.

Le migliori esperienze che si stanno realizzando in questi giorni nelle scuole provengono da qui: da quanti dentro gli istituti scolastici non hanno dimenticato che noi tutte/i siamo “Repubblica” e che il mandato della Costituzione dove all’art. 3 dice “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli” è riferito anche a noi, operatori professionali della conoscenza, dell’istruzione, dell’educazione”, è riferito ai genitori, è riferito alla società civile oltre che ai politici, al governo, agli amministratori.

Esperienze che sono anche la conferma delle riflessioni che svolgevamo tempo fa con le altre associazioni firmatarie dei documenti “Una scuola grande come il mondo” e “Per una grammatica della riapertura”: l’orizzonte di senso per un progetto di scuola democratica, inclusiva, equa che veda “impegnate le creatività e le responsabilità degli adulti nello scrivere il FUTURO PROSSIMO DELLA SCUOLA” resta quello delle alleanze politico-pedagogiche nei territori.
E il MCE continua il suo impegno in questa direzione.

È questo un anno straordinario “Facciamo corrispondere ad un anno straordinario un impegno straordinario affinché cresca nella società civile, nel mondo politico e culturale, ma anche nel mondo della scuola il suo valore come bene comune, senza il quale non sarà possibile superare disuguaglianze, discriminazioni e garantire il diritto all’educazione e all’istruzione”.

Segreteria nazionale MCE